Agente causale
Clavibacter michiganensis subsp. Michiganensis
Distribuzione
Australia, Brasile, Cina, Israele, Corea del Sud e Stati Uniti (California, Indiana, Michigan e Ohio)
Sintomatologia
I sintomi del cancro batterico del peperone includono la maculatura delle foglie e dei frutti e, più raramente, l’avvizzimento sistemico. Nelle infezioni localizzate, i sintomi compaiono dapprima sotto forma di piccole vesciche o di maculature bianche in rilievo su foglie e fusti. Successivamente, la parte centrale della maculatura fogliare diventa marrone e necrotica, con un alone bianco. Le lesioni dei fusti sviluppano spesso un aspetto crostoso e si allungano fino a formare cancri. Sui frutti, i sintomi si presentano sotto forma di minuscole maculature circolari, leggermente in rilievo. Queste maculature si allargano progressivamente e possono sviluppare un centro marrone e un alone bianco. Quando sono numerose, le maculature si fondono ed assumono un aspetto crostoso. Nelle infezioni sistemiche, si osserva un graduale avvizzimento, seguito dalla morte della pianta.


Condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia
Il batterio penetra nella pianta attraverso ferite e stomi. Clavibacter può essere veicolato dalle sementi e infestare il seme esternamente o sotto il suo rivestimento. Un’elevata umidità relativa e temperature diurne comprese tra 25 e 30 ° C favoriscono la malattia. Le dense popolazioni vegetali e l’irrigazione per aspersione offrono un ambiente propizio alla diffusione del batterio. Gli insetti, gli attrezzi agricoli e il contatto umano possono contribuire a diffondere la malattia.
Controllo
Utilizzare solo semi testati e trapianti certificati. Non trapiantare peperoni in un terreno coltivato a pomodori durante la stagione precedente. Pulire gli attrezzi per la coltivazione prima di entrare in un nuovo campo, evitare di entrare nel campo quando il fogliame è bagnato ed eliminare i residui della coltivazione subito dopo la raccolta possono aiutare a ridurre le perdite. Non raccogliere mai i frutti di piante sintomatiche. Bruciare tutte le piante sintomatiche e adiacenti. Se la malattia viene individuata in un campo, effettuare la rotazione con specie non ospiti per almeno 3 anni.