Guida alle malattie

Mal dello sclerozio

Agente causale

Sclerotium rolfsii
(telomorfo: Athelia rolfsii)

Diffusione geografica

Mondiale

Sintomatologia

Il fungo può causare moria, marciume radicale e del colletto e marciume dei frutti. Il primo sintomo sui semenzai è una lesione di colore marrone scuro in corrispondenza o al di sotto della linea del terreno. Il tessuto del fusto viene invaso completamente provocando il marciume e la rapida morte delle piante. Sulle piante più vecchie la lesione circonda i fusti inducendo l’avvizzimento delle piante, non accompagnato da alcuna variazione del colore delle foglie. Le piante particolarmente colpite possono morire. La lesione continua ad espandersi, provocando un marciume radicale al di sotto della linea del terreno che si estende per diversi centimetri al di sopra di tale linea. Se l’umidità è adeguata, le strutture fungine biancastre ricoprono la superficie delle lesioni e si creano gli sclerozi di colore marrone chiaro con un diametro di 1-2 mm. I frutti che vengono a contatto con il fungo sono velocemente invasi, sviluppando lesioni depresse, giallastre, con epidermide danneggiata. Sulla superficie della lesione si creano strutture fungine bianche e sclerozi.

Micelio bianco e sclerozi sul gambo. (Per gentile concessione della Clemson University - Serie di diapositive per l'estensione cooperativa del Dipartimento di agricoltura degli Stati Uniti, Bugwood.org) Micelio bianco e sclerozi sul gambo. (Per gentile concessione della Clemson University - Serie di diapositive per l'estensione cooperativa del Dipartimento di agricoltura degli Stati Uniti, Bugwood.org)

Condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia

Il fungo è un efficiente saprofita e può sopravvivere nel terreno e sui residui vegetali per diversi anni. Il patogeno può essere diffuso attraverso l’acqua superficiale e il trasporto di terreno infetto mediante attrezzi agricoli. Temperature elevate (30-35 °C) e livelli elevati di umidità favoriscono lo sviluppo della malattia.

Controllo

Pratiche colturali, ad esempio l’attenta regolazione dell’umidità del terreno e l’interramento profondo dei residui vegetali, associati ad un buon programma di sterilizzazione che comprende la rimozione e la bruciatura di tutte le piante infette, possono aiutare a ridurre le perdite dovute a questa malattia. Le perdite possono essere ridotte anche grazie all’uso di fungicidi, alla fumigazione e alle rotazioni di tre anni con colture come mais e sorgo.

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