Nell’agricoltura moderna, ogni fase della produzione nel settore sementiero può beneficiare dell’innovazione tecnologica: tra queste, il Priming delle sementi è una soluzione rivoluzionaria. Seminis, brand di Bayer Crop Science, ha portato questa pratica a un nuovo livello, integrandola con tecniche avanzate come il Post Priming Treatment (PPT) per garantire una germinazione più veloce e uniforme anche in condizioni ambientali non ottimali. Ma cosa significa, esattamente, priming delle sementi? Quali sono i vantaggi e le sfide? E come Seminis sta contribuendo all’innovazione del settore con questa tecnica?
Cos’è il priming?
Il priming è un trattamento preliminare che prepara i semi per la germinazione. Questa tecnica consiste nell’idratare i semi con acqua o soluzioni specifiche, attivando i processi metabolici iniziali della germinazione senza permettere l’uscita del germoglio. Dopo questa fase, i semi vengono asciugati per tornare al livello di umidità originale e conservati per poi essere utilizzati.
L’obiettivo principale del priming è accelerare e uniformare il processo di germinazione, rendendo i semi più performanti rispetto ai semi non sottoposti a questo trattamento. Il priming è fondamentale per:
- Ridurre i tempi di germinazione, velocizzandone il processo.
- Migliorare l’uniformità del raccolto, rendendo le colture più omogenee.
- Aumentare la tolleranza a condizioni stressanti, come temperature non ideali o scarsità d’acqua.
I vantaggi del priming
Il priming offre numerosi benefici ai coltivatori, soprattutto in termini di efficienza e sostenibilità. Tra i principali vantaggi si possono individuare:
- Germinazione accelerata e uniforme
Il priming consente a semi lenti di "recuperare" il ritardo rispetto a quelli più veloci, garantendo una germinazione sincronizzata degli stessi. Questo è fondamentale per ottenere raccolti uniformi, riducendo il rischio di piante disomogenee. - Tolleranza a un ampio range di temperature
I semi possono germinare efficacemente anche in condizioni di temperatura non del tutto ottimale. Questo è particolarmente utile in aree con climi variabili o durante i periodi di semina precoci o tardivi. - Risparmio sui costi di produzione
I semi trattati possono germinare a temperature più basse rispetto ai semi non trattati, riducendo i costi di riscaldamento nelle serre durante i mesi invernali. - Maggiore resistenza a stress ambientali
I semi sottoposti al priming mostrano una maggiore tolleranza a condizioni avverse, come carenza d’acqua e salinità. Questo li rende una scelta più sicura per gli agricoltori che operano in ambienti difficili.
Il ruolo innovativo di Seminis: il Post Priming Treatment
Nonostante i numerosi vantaggi, il priming tradizionale presenta alcune sfide. Una delle principali è la ridotta longevità dei semi trattati, che spesso devono essere utilizzati entro tempi relativamente brevi per evitare un calo delle prestazioni.
Seminis, per risolvere questo problema, ha introdotto il Post Priming Treatment (PPT), un ulteriore trattamento eseguito dopo il priming, ma prima dell’asciugatura finale. Questo innovativo processo offre due benefici chiave:
- Prolungamento della durata di conservazione dei semi, che li rende utilizzabili più a lungo.
- Ulteriore miglioramento della velocità e uniformità di germinazione rispetto al priming tradizionale, anche in condizioni ambientali più difficili.
Il PPT rappresenta un passo avanti nella tecnologia del priming, garantendo semi di qualità superiore e riducendo i rischi per i coltivatori.
Le diverse tecniche di priming
Esistono numerosi metodi per il priming delle sementi, ciascuno adatto a specifiche esigenze:
- Idropriming
I semi vengono immersi in acqua a temperatura controllata. È un metodo semplice ed economico, ma può portare a un’idratazione non uniforme. - Priming a tamburo (drum priming)
Un sistema che utilizza vapore acqueo in un tamburo rotante per garantire un’idratazione omogenea. - Osmopriming
Consiste nell’uso di soluzioni a basso potenziale osmotico, come il polietilenglicole (PEG), per un controllo preciso dell’idratazione. Questo metodo è particolarmente efficace per migliorare la tolleranza a stress ambientali. - Halopriming
Utilizza soluzioni saline, come cloruro di calcio o nitrato di potassio, per migliorare la tolleranza alla salinità. - Priming Biologico (biological priming)
I semi vengono trattati con microrganismi utili che aumentano il vigore del seme e la tolleranza ai patogeni. - Nutripriming
La tipologia di priming che aggiunge nutrienti essenziali, come azoto, calcio o zinco, favorendo la crescita delle piantine.
Applicazioni specifiche: pomodori, peperoni, cipolle e cucurbitacee
Seminis ha testato e applicato con successo il priming standard e la versione PPT a colture quali pomodori, peperoni, cipolle e cucurbitacee. Attraverso questi test si è dimostrato come queste tecniche siano utili nel processo di germinazione.
Effetto di diverse soluzioni di priming sul tasso di germinazione e sulla percentuale di germinazione di pomodoro, melanzana e peperone. G50 indica il numero di giorni necessari affinché il 50% dei semi germini. G10-90 indica il numero di giorni trascorsi tra il 10% e il 90% della germinazione.
Nel caso del melone, le tecniche di osmopriming e halopriming hanno nettamente migliorato il tasso di germinazione e la tolleranza alla salinità, anche se bisogna sempre considerare che l’efficacia può variare in base alle temperature.
In conclusione, il priming delle sementi è una vera e propria strategia per affrontare le sfide dell’agricoltura moderna. Grazie a soluzioni come il Post Priming Treatment (PPT), Seminis dimostra come l’innovazione possa tradursi in un’agricoltura più sostenibile e produttiva, supportando gli agricoltori nel loro percorso verso raccolti di qualità e soddisfacendo le loro esigenze.
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