Cavolfiore: i difetti nella formazione del corimbo

  • La corretta formazione del corimbo nel cavolfiore è strettamente collegata alle condizioni ambientali.
  • Temperature miti e condizioni meteo asciutte possono causare problemi alle dimensioni e alla qualità del corimbo.
  • La corretta programmazione delle varietà e delle date di trapianto in relazione alle condizioni meteo può aiutare a ridurre al minimo i problemi con lo sviluppo e la qualità del corimbo.

 

1. Caratteristiche

Rispetto a broccoli e cavoli, il cavolfiore è molto più sensibile alle condizioni ambientali. Sono necessarie specifiche condizioni di temperatura e umidità per garantire una corretta formazione della testa e un corimbo di buona qualità.

Temperature fresche e umide sono le più favorevoli per la crescita del cavolfiore. L’intervallo di temperatura ottimale per la sua crescita è tra i 10 e i 15 gradi centigradi.

Tuttavia, esistono varietà tropicali e invernali, che formano la testa rispettivamente a temperature più elevate e più rigide.

La scelta delle varietà e della data di trapianto deve avvenire in modo tale che la formazione della testa avvenga quando la temperatura è ottimale.

La qualità della testa può anche essere influenzata dall’esposizione alla luce solare. In gran parte delle varietà, il corimbo può ingiallire se esposto al sole: per questo è opportuno tenere coperte le teste in via di sviluppo, così da evitare lo scolorimento.

 

2. Peluria e aspetto villoso

Sia la cosiddetta “peluria” che il caratteristico aspetto villoso delle teste di cavolfiore sono alterazioni che possono verificarsi quando la formazione della testa avviene con temperature troppo elevate (oltre i 25°C).

Anche alti livelli di umidità e di azoto possono contribuire allo sviluppo di queste condizioni.

La peluria è un’alterazione che consiste nell’allungamento dei meristemi apicali del corimbo e nella comparsa precoce di piccole infiorescenze bianche o viola. Le fiorette si separano dando al corimbo un aspetto aperto e irregolare (Immagine 1).

Immagine 1. La caratteristica “peluria” della testa del cavolfiore. International Produce Training, http://www.ipt.us.com. Immagine 1. La caratteristica “peluria” della testa del cavolfiore. International Produce Training, http://www.ipt.us.com.
Immagine 2. L’aspetto villoso del cavolfiore è causato dall’allungamento degli stami International Produce Training, http://www.ipt.us.com. Immagine 2. L’aspetto villoso del cavolfiore è causato dall’allungamento degli stami International Produce Training, http://www.ipt.us.com.

 

Molto simile alla peluria è il cosiddetto aspetto villoso del cavolfiore, con le teste che sviluppano una superficie quasi vellutata, a causa dell’allungamento degli stami del fiore (Immagine 2).


Questa alterazione è causata da importanti escursioni termiche con elevate temperature diurne e basse temperature notturne.

Alcune varietà sono più suscettibili di altre alla peluria e alla villosità del corimbo. Piantare la varietà giusta al momento giusto, così da evitare il clima caldo durante la formazione del corimbo, è il modo migliore per gestire entrambe queste condizioni.

 

3. Bottonatura

Il termine “bottonatura” viene usato per descrivere la condizione di una pianta che forma corimbi piccoli che non raggiungono mai una dimensione commerciabile.

La bottonatura è solitamente il risultato dello sviluppo del corimbo su piante di piccole dimensioni, che non presentano un’area fogliare sufficiente a supportare la crescita della testa.

Le condizioni che possono portare alla bottonatura sono: temperature fredde o superiori a 25°C al momento della semina, bassa fertilità del suolo con scarsezza di azoto, carenza di micronutrienti, bassa umidità del suolo, eventuali danni causati da malattie o insetti.

La causa più comune è senza dubbio l’utilizzo di piantine troppo vecchie al momento del trapianto ed è più probabile che si verifichi con le varietà di inizio stagione.

Alcuni studi attribuiscono la bottonatura alla formazione prematura del corimbo, prima che la pianta sia in grado di supportarne lo sviluppo.

È stato evidenziato, infatti, che le piantine che hanno iniziato la formazione del corimbo prima del trapianto hanno maggiori probabilità di sviluppare questo tipo di anomalia.

Tuttavia, un ulteriore studio pubblicato nel 1984 ha dimostrato che la bottonatura è associata a limitazioni della crescita fogliare più spesso che non allo sviluppo prematuro del corimbo.

Questa ricerca ha dimostrato che le piante più vecchie e più grandi al momento del trapianto tendevano ad avere una ridotta crescita delle foglie dopo il trapianto: da qui una maggiore tendenza alla bottonatura.

Le piantine con più di 14 foglie e un peso maggiore di 1,1 g al momento del trapianto si sono dimostrate più inclini a questa anomalia.

La conclusione a cui giungono gli autori dello studio in questione è che qualsiasi condizione che ritardi la crescita delle foglie dopo il trapianto può comportare una maggiore frequenza di bottonatura.

Se la semina viene ritardata e le piantine stanno diventando troppo grandi, conservare le piantine a basse temperature può aiutare a ritardare la loro crescita fino al momento del trapianto, riducendo la probabilità di bottonatura.

I ricercatori spiegano, infine, che le varietà tardive tendono a produrre più foglie prima della formazione del corimbo e possono tollerare una riduzione più consistente dell’area fogliare senza soffrire di bottonatura, rispetto alle varietà precoci che producono meno foglie.

 

4. Cavolfiore cieco

Si parla di “cavolfiore cieco” quando su un cavolfiore non si forma alcun punto centrale di crescita e, quindi, non si sviluppa alcun corimbo.

Quest’anomalia è solitamente associata a periodi di clima estremamente caldo, con temperature atmosferiche diurne superiori a 30 °C e notturne superiori a 25°C.

Altri fattori che possono causare la mancata formazione della testa possono essere lesioni meccaniche o danni causati da insetti e uccelli. Alcune varietà tendono ad essere più suscettibili rispetto ad altre.

 

Immagine 3. Virescenza del cavolfiore Immagine 3. Virescenza del cavolfiore

5. Scolorimento del corimbo

Il corimbo di alcune varietà ingiallisce se esposto al sole: per questo è consigliabile un periodo di sbiancamento, durante il quale le foglie esterne vengono raccolte e legate attorno alla testa in via di sviluppo per un determinato periodo di tempo, così da evitare il suo scolorimento.

È più probabile che l’ingiallimento si verifichi quando le temperature sono superiori a 25°C.

La procedura di sbiancamento prevede la legatura delle foglie grandi, le cui punte vengono unite sulla testa con un elastico o uno spago.

Questa operazione viene eseguita quando le teste hanno un diametro compreso tra 5 e 7 cm.

Lo sbiancamento dovrebbe essere eseguito per 4-8 giorni durante la stagione calda e per un massimo di 15 giorni quando le condizioni sono più fresche.

Alcune varietà di cavolfiore sono auto-ombreggianti, con apparato fogliare molto sviluppato che copre bene il corimbo, e non richiedono questo trattamento.

Altre varietà, comprese quelle di colore verde e arancione, non sono molto influenzate dall’esposizione al sole.

Un ingiallimento del corimbo può svilupparsi anche a causa di una carenza di boro.

 

6. Fusto cavo

Il primo sintomo del fusto cavo è la formazione di piccole crepe nel tessuto interno del fusto.

Man mano che questo si sviluppa, le crepe si espandono e si vengono a formare delle vere e proprie cavità, che possono estendersi fino alla testa.

Il fusto cavo è associato a condizioni che stimolano la rapida crescita delle piante, quali un’ampia distanza tra le file ed elevati livelli di azoto.

Alcune varietà sono più predisposte a questa anomalia e altre meno.  

Certamente anche la carenza di boro può causare la formazione di fusti cavi con imbrunimento interno (Immagine 4).

Rispettare le distanze consigliate tra le piante e concimare in modo adeguato sono un aiuto per prevenire la formazione di fusti cavi.

Immagine 4. Fusto cavo e scolorimento interno causati da mancanza di boro. John Howell, University of Massachusetts. Immagine 4. Fusto cavo e scolorimento interno causati da mancanza di boro. John Howell, University of Massachusetts.

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