Agricoltura convenzionale, biologica e integrata: caratteristiche e differenze

La sfida più grande che l’agricoltura deve affrontare oggi è senz’altro quella di riuscire ad aumentare le produzioni per sfamare un mondo in continua crescita, riducendo contemporaneamente il proprio impatto sull’ambiente.

Per questo motivo, negli ultimi anni si parla molto di agricoltura biologica e soprattutto dei vantaggi che questa può offrire, sia in termini di sicurezza alimentare per i consumatori, sia in termini di sostenibilità ambientale.

L’agricoltura biologica si contrappone, per pratiche e principi, all’agricoltura convenzionale o tradizionale, vale a dire un tipo di agricoltura intensiva che ad oggi rimane la più diffusa in tutto il mondo.

Ma quali sono i principali tipi di agricoltura?

Tre
sono le tipologie di agricoltura maggiormente praticate dalle aziende agricole:

  • convenzionale
  • biologica
  • integrata

In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza su che cosa si intende per agricoltura convenzionale, agricoltura biologica e agricoltura integrata e su quali sono le principali differenze tra questi metodi.

Che cosa s’intende per agricoltura convenzionale

L’agricoltura convenzionale (o tradizionale) è un tipo di agricoltura intensiva, spesso a monocoltura, che punta allo sfruttamento massimo di un terreno e al massimo della produzione.

Questo metodo di coltivazione, che ha raggiunto il pieno sviluppo durante gli anni del boom economico ed è completamente incentrato sull’aumento della produttività e dei profitti, comporta un alto consumo energetico e il ricorso all’utilizzo di prodotti chimici per la difesa e la concimazione delle piante.

Agricoltura biologica vs. agricoltura convenzionale

L’agricoltura biologica è un metodo agricolo che consiste nel produrre alimenti impiegando sostanze e processi naturali, sfruttando la naturale fertilità del terreno e rispettando i cicli di vita naturali.

La differenza sostanziale tra agricoltura convenzionale e agricoltura biologica, sta dunque nel fatto che l’agricoltura biologica non fa uso di prodotti chimici ed è per questo a ridotto impatto ambientale.

Secondo le normative che regolano il metodo biologico, infatti, è consentito utilizzare soltanto fitofarmaci e fitoregolatori ottenuti da processi naturali e non per sintesi chimica: pesticidi e fertilizzanti sintetici, antibiotici e altre sostanze sono vietate o soggette a restrizioni molto rigorose.

Addentrandoci un po’ di più nella pratica, ecco quali sono le principali tecniche di cui si avvale l’agricoltura biologica:

  • la rotazione delle colture, per salvaguardare e migliorare la fertilità del terreno;

  • l’utilizzo di specie rustiche e autoctone, resistenti alle malattie e adattate all’ambiente;

  • il sovescio, una tecnica che consiste nell’interrare piante specifiche in grado di nutrire il suolo e renderlo più fertile;

  • l’utilizzo di insetti utili come difesa contro i parassiti;

  • l’impiego di concimi organici, ricchi di sostanze nutritive che aiutano le piante a crescere in modo sano e naturale e non sono nocive per la fauna.

Che cos’è la certificazione biologica?

L’Unione Europea sostiene e incoraggia l’agricoltura biologica, in quanto la ritiene un metodo di coltivazione a limitato impatto ambientale, che aiuta a preservare la biodiversità, a usare le risorse energetiche e naturali in maniera responsabile e promuove un modello di sviluppo sostenibile nel tempo.

Per questa ragione, dal 1991, l’agricoltura biologica è disciplinata da normative UE, che dettano e forniscono le regole per la produzione di prodotti biologici in tutti i Paesi dell’Unione Europea.

A tale scopo, “ogni paese dell'Unione Europea nomina una "autorità competente", che è responsabile, in ultima analisi, del rispetto delle norme dell'UE in materia di prodotti biologici. Di solito si tratta del ministero dell'Agricoltura o di quello della Sanità pubblica.” (Fonte: Agricolture and rural development )

Quando un prodotto ottiene la certificazione biologica significa dunque che ha superato con successo l’iter di rigorosi controlli a cui è stato sottoposto in fatto di produzione, trasporto e stoccaggio.  

Il logo biologico, fornito dall’Unione Europea, aiuta i consumatori a identificare meglio e con sicurezza i prodotti certificati biologici e gli agricoltori a commercializzarli in tutti i Paesi all’interno dell’UE. (Fonte: Agricolture and rural development )

Agricoltura integrata: che cos’è

Tra queste due opposte tipologie di agricoltura, convenzionale e biologica, si inserisce l’agricoltura integrata, un metodo di produzione agricola volto a ridurre l’utilizzo di prodotti chimici, integrandoli appunto con pratiche agricole a basso impatto ambientale.

Si tratta di un tipo di coltivazione che mira a trovare un compromesso tra le esigenze economiche e di produzione e la salute di ambiente e consumatori.

L’agricoltura integrata è dunque un sistema di coltivazione più sostenibile, che viene considerato alternativo all’agricoltura intensiva.

Come accade per l’agricoltura biologica, anche la produzione integrata è regolamentata a livello europeo e in particolare dalla direttiva 2009/128/CE, sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi. (Fonte: Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009 )

In base a questa normativa, ogni Stato membro dell’Unione Europea deve istituire e adottare dei PAN, Piani di Azione Nazionali, che stabiliscano obiettivi, misure, tempi e indicatori per la riduzione dei rischi e dell’impatto ambientale che deriva dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari.

La normativa che regola l’agricoltura integrata si occupa dunque di fornire le buone pratiche di utilizzo dei fitofarmaci più sostenibili e meno rischiosi per la salute umana e ambientale, insieme a indicazioni utili su come ridurne l’impatto.

Caratteristiche e vantaggi dell’agricoltura integrata

Pur essendo considerate entrambe alternative all’agricoltura convenzionale, agricoltura biologica e agricoltura integrata non sono la stessa cosa: infatti, mentre nell’agricoltura biologica l’uso di prodotti fitosanitari è vietato o strettamente limitato, la produzione integrata può invece sfruttare, nei limiti della sostenibilità, ogni mezzo di difesa possibile: mezzi biologici, prodotti chimici per la difesa, prodotti biotecnici e tecniche agronomiche.

Tuttavia, lo scopo di questo tipo di agricoltura rimane quello di ridurre la quantità di prodotti chimici utilizzati, per cui il produttore deve sempre preferire le alternative biologiche di cui dispone e ricorrere ai metodi dell’agricoltura convenzionale soltanto nel caso in cui questi rappresentino il miglior compromesso tra esigenze ambientali, sanitarie ed economiche.

Tra i principali vantaggi dell’agricoltura integrata vi è senz’altro la capacità di ottimizzare l’impiego di risorse e mezzi tecnici, in modo da individuare sempre un buon compromesso tra le esigenze di produzione e di profitto per il produttore e la salute ambientale e umana.

A questo, va aggiunto che l’agricoltura integrata:

  • produce raccolti sani e sicuri per la salute dei consumatori;

  • preserva le risorse ambientali;

  • è controllata e regolata da specifiche normative, nazionali ed europee;

  • si realizza secondo specifiche linee guida.

Per i citati vantaggi, oggi l’agricoltura integrata è considerata da molti esperti uno dei metodi di coltivazione più evoluti per ottenere un’agricoltura sostenibile.

Seminis - Vegetables by Bayer: il partner di fiducia per uno sviluppo innovativo dell’agricoltura

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Grazie all’unione con De Ruiter in Vegetables by Bayer, Seminis ora può supportare i produttori che decidono di investire nell’agricoltura biologica.

Con un nuovo catalogo di sementi bio certificate di altissima qualità, Vegetables by Bayer offre dunque uno strumento di crescita in più per le aziende agricole e un approccio verso un’agricoltura più sostenibile.

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Il catalogo di sementi biologiche si affianca alle soluzioni digitali e naturali già offerte da Bayer per la difesa e la produzione delle orticole, soluzioni impiegabili in aziende a conduzione biologica, ma anche di agricoltura integrata, ideate per rispondere alle esigenze di un’agricoltura sempre più sostenibile e moderna.

Oggi dunque, Vegetables by Bayer è in grado di offrire un approccio integrato, che si declina su più fronti, combinando l’azione di:

  • genetica
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  • agrofarmaci biologici
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Innovazione e ascolto degli agricoltori sono al centro del lavoro di Seminis, per supportare i produttori di orticole con soluzioni all’avanguardia e personalizzate sulla base delle loro necessità.

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