Il 9 giugno 2023 l’aula della Camera ha approvato in via definitiva la legge di conversione del Decreto Legge 39/2023, cosiddetto “Siccità”, che contiene un emendamento che consentirà di effettuare le sperimentazioni delle Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA) per il mondo vegetale non più soltanto in laboratorio, ma anche in campo, così come già accade in altri Paesi Europei come Regno Unito, Belgio, Svezia e Spagna, ed extra-europei come Stati Uniti, Canada, Sudamerica e Giappone.
La notizia ha suscitato grande fermento nel settore della ricerca del miglioramento genetico e in quello dell’agroalimentare, che accolgono il via libera alla sperimentazione delle TEA come un’apertura a un’agricoltura più moderna e sostenibile, finalmente in grado di rispondere alle esigenze del mercato e al fabbisogno alimentare di una popolazione mondiale in continua crescita, ma anche capace di generare maggior valore per i produttori, riducendo al tempo stesso il proprio impatto ambientale.
In questo articolo cercheremo di spiegarvi meglio che cosa sono le TEA e quali vantaggi possono portare ove applicate all’agricoltura.
Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA): che cosa sono e come funzionano
Conosciute anche con l’acronimo inglese NGT (New Genomic Techniques) e tradotte in italiano con TEA, le Tecnologie di Evoluzione Assistita sono nuove biotecnologie, sviluppate a partire dagli anni 2000, con lo scopo di ottenere piante più resistenti alle malattie e ai parassiti e agli stress climatici.
All’interno della sigla TEA rientrano in realtà diverse tecniche di miglioramento genetico messe a punto negli ultimi anni, delle quali due in particolare sono considerate tra le più promettenti: il Genome Editing e la Cisgenesi.
La tecnica del Genome Editing consente di indurre mutazioni sito-specifiche nel DNA delle piante, capaci di far nascere nuovi caratteri (ad esempio, nuove resistenze alle malattie) o annullarne altri. Con la Cisgenesi, è possibile invece trasferire uno o più geni da una varietà a un’altra appartenente alla stessa specie.
Non si tratta dunque di transgenesi come accade per gli Ogm, ma di una mutagenesi, una mutazione che ricalca esattamente ciò che potrebbe avvenire spontaneamente in natura.
Le TEA sono quindi sicure per l’uomo?
Come ben spiegato da Luigi Cattivelli, specialista di genetica vegetale, le nuove Tecnologie di Evoluzione Assistita sono al 100% sicure per l’uomo, in quanto di fatto riproducono sistemi di mutagenesi che già esistevano 50-100 anni fa.
La forza delle TEA sta nel generare una mutazione che in natura sarebbe generata dal caso e che quindi avrebbe una probabilità molto bassa di accadere: in questo caso la probabilità viene massimizzata.
Per saperne di più e per approfondire la spiegazione del Prof. Luigi Cattivelli, vi rimandiamo all’articolo della rubrica Bayer AgriCampus "Quattro motivi per dire sì alle Tecnologie di Evoluzione Assistita", realizzata in collaborazione con AgroNotizie.
TEA: quali sono i vantaggi per l’agricoltura
Le Tecnologie di Evoluzione Assistita permettono dunque di agire in maniera estremamente precisa e sicura sulla genetica delle piante, dando vita a nuove varietà.
Ecco i 4 principali vantaggi delle TEA applicate all’agricoltura.
- Piante più resistenti alle malattie, con una conseguente e significativa ottimizzazione nell’uso di prodotti per la difesa.
- Piante resilienti ai cambiamenti climatici, che ormai rendono il lavoro degli agricoltori sempre più difficile e in balìa di eventi atmosferici sempre più imprevedibili.
- Varietà di piante dalle performance elevate, che potrebbero richiedere un minore utilizzo di acqua e fertilizzanti, permettendo così un uso più efficiente degli input produttivi e andando incontro anche alle richieste dell’Unione Europea e dei consumatori.
- Prodotti che soddisfino le esigenze e i gusti dei consumatori, offrendo varietà in linea con le richieste del mercato e in grado di rispondere alle necessità in continua evoluzione dell’industria.
TEA: il parere dell’esperto Seminis
Abbiamo chiesto a Mauro Ferrari, Commercial Lead Vegetables di Bayer Crop Science per l’Italia, un commento sulla notizia del via libera alla sperimentazione delle TEA in campo e come pensa ne beneficeranno sia la ricerca sia l’intero settore agroalimentare italiano.
“Questa è una grande notizia per il mondo scientifico in generale e per il nostro settore in particolare. Ciò ci permette di rimanere al passo con gli sviluppi della ricerca globale e mantenere il nostro sistema competitivo a livello internazionale.
Queste tecniche permettono di creare variabilità genetica in modo preciso e prevedibile o di ridefinire la genetica della pianta per sviluppare caratteristiche desiderate.
Il Genome Editing permette cambiamenti mirati nel genoma delle colture che sono paragonabili ai cambiamenti che avverrebbero per selezione naturale o miglioramento genetico tradizionale, ma in un tempo significativamente minore e con maggiore precisione.
Questa tecnica ci permetterà di fronteggiare rapidamente ed efficacemente le sfide che il pianeta, gli agricoltori e i consumatori hanno davanti.”