Le coltivazioni di melone e cucurbitacee possono essere affette da numerose malattie e parassiti del terreno, alcune dei quali tanto pericolosi da comprometterne le produzioni.
In questo articolo elencheremo le principali malattie del terreno e malattie fogliari del melone, descrivendone brevemente la sintomatologia e cercando di fornire a tutti gli operatori del settore (agricoltori, tecnici e agronomi) un’utile guida da consultare all’occorrenza.
Parleremo anche delle resistenze genetiche, grazie alle quali alcune varietà di piante sono in grado di reagire meglio alle malattie. A questo proposito, è importante precisare che, quando parliamo di resistenze, non parliamo di immunità alla malattia, ma di sementi in grado di generare piante che avranno un migliore comportamento nei confronti di un determinato patogeno.
Potete approfondire meglio l’argomento nella sezione dedicata alla guida alle abbreviazioni relative alla resistenza alle malattie.
Le principali malattie del terreno del melone
La Tracheofusariosi nel melone
Causata dal Fusarium oxysporum melonis, la Tracheofusariosi è una malattia diffusa a livello nazionale che colpisce i vasi delle piante, causandone l’imbrunimento e l’occlusione, con il conseguente avvizzimento della pianta.
Un classico sintomo di questa malattia è l’emissione di essudato gommoso sui tralci vicino al ceppo e alla corona fogliare centrale.
A differenza del passato, quando si diceva che con l’arrivo dell’estate e l’innalzamento delle temperature il Fusarium diventasse meno aggressivo e pericoloso, nel corso degli ultimi anni, abbiamo assistito ad attacchi di questo parassita anche su trapianti fatti a metà maggio, nonché su trapianti realizzati ai primi di luglio.
Il metodo migliore per limitare la diffusione della Tracheofusariosi sarebbe quello di effettuare un’efficace rotazione delle colture e tornare sullo stesso appezzamento dopo almeno 10 anni dall’impianto precedente, cosa che purtroppo non è sempre praticabile per molte aziende agricole.
Esistono diverse razze di Tracheofusasiosi (0, 1, 2, 1-2) e queste sono in continua evoluzione.
La maggior parte delle varietà di sementi di melone presenti sul mercato è ormai dotata di un pacchetto completo di resistenze genetiche, che comprende tutte le varianti della malattia, e in grado dunque di salvaguardare le produzioni e, laddove siano presenti soltanto alcune delle resistenze necessarie o ci si trovi di fronte a terreni particolarmente stanchi o sfruttati, si può ricorrere all’impiego di portainnesti che permettano un normale svolgimento della coltivazione.
Per maggiori informazioni sulla Tracheofusariosi, consultate la scheda dedicata sul nostro sito web.
La Tracheoverticilliosi del melone
La Tracheoverticilliosi è un’altra malattia del melone a cui possiamo trovarci di fronte, ma meno diffusa della Tracheofusariosi e più facilmente individuabile.
Si tratta sempre di una malattia vascolare causata da Verticillium daliae, che provoca imbrunimento dei vasi e caratteristiche macchie necrotiche “triangolari”, racchiuse fra le nervature delle foglie, portando nei casi più gravi all’avvizzimento e alla morte della pianta.
Solitamente, e per fortuna, la Tracheoverticilliosi non è una malattia devastante, anche se al momento non esistono resistenze genetiche, se non su qualche zucca utlizzata come portainnesto.
Marciume radicale e collasso del melone
Tra le malattie del terreno, incontriamo anche marciume radicale e collasso del melone, causati da Monosporascus cannonballus, uno dei patogeni più pericolosi per questa coltura, identificato in Italia agli inizi degli anni ’90, ma allora già diffuso in Israele e Spagna, e noto anche come “Muerte pronta”.
La malattia si manifesta soprattutto in prossimità della maturazione, quando le piante sono nel massimo del “tiraggio”, causandone in poco tempo il collasso totale.
Le avvisaglie non sono molte: non si presenta con ampi ed evidenti ingiallimenti fogliari, se non qualche foglia della corona centrale gialla e necrotica, e non vi è emissione di essudati gommosi né imbrunimento dei vasi, bensì la comparsa di tacche rossastre sulle radici che, in funzione della gravità, possono portare al collasso sopra menzionato.
Non esistono ad oggi resistenze genetiche contro questo patogeno, ma soltanto comportamenti più o meno reattivi da parte delle diverse varietà. Anche nel caso di impiego di portainnesti, non vi sono resistenze specifiche, ma apparati radicali che più efficacemente ne limitano la diffusione.
Per approfondire sintomatologia e controllo del marciume radicale e collasso del melone vi rimandiamo alla scheda specifica sul nostro sito web.
Nematodi del melone
I Nematodi Galligeni del melone (Meloidogyne spp), sono parassiti del terreno in grado di causare danni notevoli alle coltivazioni.
Diffusi a livello nazionale, trovano il loro ambiente di sviluppo preferenziale sui terreni sabbiosi, ma può capitare di trovarli anche sui terreni più pesanti e argillosi.
L’infezione da Nematodi causa la formazione di protuberanze, o “galle”, sulle radici, che le deformano e ne limitano il regolare funzionamento. La diffusione nell’appezzamento è spesso a chiazze e i sintomi si manifestano inizialmente con ingiallimenti fogliari, che portano all’avvizzimento e infine alla morte della pianta.
Anche per questo parassita non esistono resistenze varietali, geneticamente parlando, se non in qualche zucca portainnesto: in questi casi, capita di vedere in terreni infetti la comparsa delle galle sulle radici, ma la forza e il vigore dell’apparato radicale della zucca fanno sì che la coltura possa essere ugualmente portata a termine in maniera positiva.
Utilizzando un portainnesto zucca si può conferire maggiore vigore a qualsiasi nesto venga utilizzato, ottenendo un incremento della pezzatura dei frutti e un leggero allungamento nella maturazione. Inoltre, contrariamente a quanto si pensi, questo tipo di portainnesto non influenza assolutamente il grado Brix della varietà, ma soltanto il retrogusto, che rimane leggermente più acidulo.
Per approfondire la gestione sostenibile dei Nematodi nella coltura del melone, potete scaricare la brochure dedicata dal nostro sito web.
Come proteggere il melone dalle principali malattie fogliari
Oidio del melone
Causato da Golovinomyces cichoracearum e Podosphaera xanthii, l’Oidio, o mal bianco, è la malattia del melone più facilmente identificabile in assoluto, per il suo manifestarsi con la comparsa di inconfondibili macchie bianche sulle foglie.
È una malattia diffusa in tutta Italia che di solito vediamo nei campi a partire da metà-fine luglio in avanti, anche se nel corso degli anni, a causa di condizioni climatiche sempre più insolite, abbiamo potuto osservare attacchi importanti anche nei trapianti di serra primaverili, gli ultimi in ordine di tempo, a maggio del 2023 sulla costa laziale e toscana.
Con una buona attenzione alle colture, trattamenti fitosanitari adeguati ed eseguiti nei tempi giusti, si possono ottenere ottimi risultati, come nel caso di Flint Max alla dose di 300 g/ha e con soli 3 giorni di carenza.
La genetica ci viene in aiuto con tantissime varietà di sementi di melone dotate di resistenze genetiche all’Oidio, anche se non a tutte le varietà di questa malattia contemporaneamente che esiste purtroppo in diverse razze (1, 2, 3, 5 e 3.5).
Un pacchetto completo di resistenze è quello che garantisce la maggiore affidabilità contro la malattia: macchie di oidio possono infatti comparire ugualmente sulle piante, senza però portare a conseguenze nefaste per le coltivazioni.
Maggiori informazioni sull’oidio sono disponibili sul nostro sito web.
Pseudoperonospora del melone
La Pseudoperonospora cubensis è una malattia fogliare del melone che può causare gravi danni alle coltivazioni, facilmente identificabile dalle tacche che compaiono ben delimitate dalle nervature e che portano al disseccamento completo delle foglie.
Come tutti i parassiti dell’ordine delle Peronospore, anche questa entra in azione quando le foglie sono bagnate da piogge troppo frequenti o rimangono umide troppo a lungo.
Una condizione che si è purtroppo verificata anche nel corso della primavera 2023 e che possiamo vedere in queste foto di campo, dove si evince molto bene la presenza della malattia.
Ad oggi, la genetica purtroppo non può supportare l’attività degli agricoltori con varietà di sementi di melone a questo patogeno.
Anche dal punto di vista agronomico purtroppo si può fare poco: in serra si può cercare di gestire al meglio la ventilazione per limitare l’umidità, cosa invece più complicata in pieno campo.
L’unica cosa che può risultare efficace è attuare una buona profilassi con l’impiego di agrofarmaci.
Trovate ulteriori informazioni sulla Peronospora nella scheda dedicata sul nostro sito web.
Cancro gommoso del melone
La piovosa primavera del 2023 ha fatto sì che comparisse un po’ in tutte le aree dove si coltiva melone anche la Dydimella bryonyae, malattia fungina della parte epigea del melone che può arrivare a creare ingenti danni sulle coltivazioni.
Si manifesta con ingiallimenti delle foglie della corona centrale, con tacche o macchie sui tralci, sempre a livello della corona centrale e con un’emissione di essudato gommoso sui tralci (per questo viene chiamata infatti “cancro gommoso”) simile a quella provocata dalla Tracheofusariosi, ma a differenza di quest’ultima non provoca invece imbrunimento dei vasi.
Non esistono varietà di sementi di melone con resistenze genetiche alla Dydimella, per cui occorre affidarsi ad arieggiamenti delle coltivazioni in caso di coltura in serra, a pratiche colturali che riducano le possibilità di infezione e all’impiego di agrofarmaci.
Grazie al costante impegno di Bayer Crop Science nella ricerca di soluzioni per la difesa a ridotto impatto ambientale, contro la Dydimella possiamo avvalerci di un prodotto Serenade Aso, un fungicida biologico di origine naturale a base di Bacillus subtilis ceppo QST 713, registrato anche contro Fusariosi del melone.
Muffa bianca del melone
Nostro malgrado, la appena conclusa primavera del 2023 ci ha dato l’opportunità di vedere i danni di diverse malattie sulle coltivazioni di melone che solitamente non sono così aggressive: è il caso anche della Sclerotinia sclerotiorum.
Si manifesta con la comparsa di un sottile velo di muffa bianca, soprattutto sui tralci e sui frutti, per poi evolversi con dei caratteristici “sassolini” di colore nero che sono appunto gli sclerozi.
Entrambe le sintomatologie sono ben evidenti nelle foto sottostanti.
È chiaro come anche questo fungo venga favorito da condizioni ambientali caratterizzate da elevato tasso di umidità e/o prolungata bagnatura delle parti vegetative delle piante. Mentre per le coltivazioni in serra, si può agire con ventilazioni e arieggiamento, in pieno siamo si è purtroppo legati al meteo.
Ad oggi, non esistono resistenze genetiche alla muffa bianca del melone su nessuna delle varietà di sementi in commercio, occorre solo affidarsi a corrette pratiche colturali e a interventi con agrofarmaci.
Per saperne di più sulla Sclerotinia, vi rimandiamo alla scheda dedicata sul nostro sito web.
Concludiamo il nostro articolo con una tabella che illustra i rispettivi pacchetti di resistenza delle varietà di melone Seminis.
Specie | Tipologia | Varietà | RESISTENZA HR | RESISTENZA IR | ||
Melone | Retato | SV9790MC | Fom:0,1,2 | Gc/Px:1,2,3,5 | ||
Melone | Retato | SV7881ML | Fom:0,1,2 | Fom:1.2/Px:1,2,5 | ||
Melone | Retato | SV5448ML | Fom:0,1,2 | Gc/Px:1,2,5 | ||
Melone | Retato | Impero | Fom:2 | Gc/Px:1,2,3,3.5,5/Ag | ||
Melone | Retato | SV9424ML | Fom:0,1,2 | Gc/Px:1,2,3,5 | ||
Melone | Retato | Desiderio | Fom:0,1,2 | Fom1.2; Gc/Px:1,2,3,3.5,5/Ag | ||
Melone | Retato | Furbetto | Fom:0,1,2 | Px:1,2,5 | ||
Melone | Semiretato | Adagio | Fom:0,1,2 | Gc/Px:1,2,3,5 | ||
Melone | Semiretato | Belcanto | Fom:0,1,2 | Gc/Px:1,2,3,5/Ag | ||
Melone | Semiretato | SV6556MC | Fom:0,1 | Gc/Px:1,2,3,5/Ag | ||
Melone | Cantalupo | Ganzo | Fom:0,1,2 | |||
Melone | Cantalupo | Boutique | Fom:0,1,2 | Gc/Px:1,2,3.5,5/Ag | ||
Melone | Gialletto | Giorillo | Fom:0,1 | Px:1,2,3,5 | ||
Melone | Gialletto | Minirillo | Fom:0,1,2 | Gc/Px:1,2,3,3.5,5/Ag | ||
Zucca | Portainnesto | RS 841 | Foc:1,2/Fom:0,1,1.2,2/Fon:1,2/For/Ps | Rs/Vd/Ma/Mi/Mj |
Legenda
Ag: Aphis gossypii
Foc: Fusarium oxysporum f. sp. Cucumerinum
Fom: Fusarium oxysporum f. sp. Melonis
Fon: Fusarium oxysporum f. sp. Niveum
For: Fusarium oxysporum f. sp. radicis-cucumerinum
Gc: Golovinomyces cichoracearum
Ma/Mi/Mj: Meloidogyne arenaria, Meloidogyne incognita, Meloidogyne javanica
Ps: Phomopsis sclerotioides
Px: Podosphaera xanthii
Rs: Rhizoctonia solani
Vd: Verticillium dahliae