Il fondamentale ruolo delle api nell'impollinazione

» Le api allevate e, in misura minore, le api selvatiche, sono tra i principali impollinatori delle colture commerciali.
» È necessario proteggere gli impollinatori dall'esposizione ai fitofarmaci.
» La collaborazione tra agricoltori e apicoltori per i servizi di impollinazione dovrebbe includere dettagli su diversi criteri chiave.

API ALLEVATE E API SELVATICHE

Sono tanti gli animali che fungono da impollinatori, inclusi alcuni uccelli e pipistrelli, ma la maggior parte di questi impollinatori sono insetti e le api sono tra i più efficienti (Figura 1). Esistono tantissime specie di api e molte di esse sono utili per l'impollinazione di colture specifiche. Si stima che circa il 75% dell’impollinazione sulle colture avvenga grazie alle api mellifere europee e africane, mentre il restante 25% sia opera di api di altre origini.

Tra i molteplici fattori che influenzano negativamente l’attività delle api mellifere, il più dannoso è un acaro chiamato Varroa, ma vanno citati anche malattie, cattiva alimentazione, fitofarmaci e condizioni meteorologiche difficili. Ad esempio, in America , tutti questi elementi, insieme al basso prezzo del miele, hanno ridotto la disponibilità di api, con il conseguente aumento dell'interesse per l'utilizzo di api autoctone per l'impollinazione delle colture.
L’attività delle api autoctone può essere migliorata, fornendo loro siti di nidificazione protetti, accessibilità fonti di cibo e proteggendole dall'esposizione ai fitofarmaci.
Tuttavia, le api mellifere allevate, rimangono ad oggi gli impollinatori più affidabili per le colture commerciali, in quanto si possono sistemare/trasportare facilmente in funzione delle fioriture delle diverse specie, in aree diverse.
 

Figure 1. Le api sono efficienti nella diffusione del polline.

PROTEZIONE DALL’ESPOSIZIONE AI FITOFARMACI

I fitofarmaci vengono utilizzati per proteggere le colture dagli attacchi di insetti, malattie ed erbe infestanti, e spesso, in alcune aree, il loro utilizzo è fondamentale per le produzioni. Tuttavia, alcuni fitofarmaci sono tossici per gli insetti impollinatori, e bisognerebbe adottare delle misure per proteggere le api dall'esposizione a questi prodotti.

Come suggerisce il nome, gli insetticidi sono progettati per eliminare gli insetti nocivi, ma possono essere tossici anche per gli insetti utili, come le api. È importante leggere sempre l'etichetta dei prodotti, per informarsi sulla loro tossicità e sulle corrette tecniche di applicazione e tempistiche, così da ridurre al minimo l'esposizione delle api.

La morte delle api a causa dei fitofarmaci può avvenire per esposizione diretta sul campo, mentre si nutrono, oppure può succedere che esse raccolgano fitofarmaci e li portino nella colonia, provocando la morte di altre api. Per ridurre questi fenomeni è possibile adottare alcune precauzioni.
Sappiamo, ad esempio, che le api normalmente si nutrono di polline al mattino e nel primo pomeriggio: applicare i fitofarmaci la sera ridurrà dunque le possibilità di spruzzare direttamente le api bottinatrici.

Le api hanno maggiori probabilità di essere contaminate da polvere, polvere bagnabile, fitofarmaci in forma fluida e microincapsulata. Questo problema è risolvibile avvalendosi di soluzioni e concentrati emulsionabili (EC), che non lasciano residui polverosi e hanno granuli troppo grandi per essere raccolti, causando dunque molti meno problemi alle api.

Livello di tossicità, tasso di degradazione e attività residua, sono fattori che variano a seconda del tipo di insetticida. Se applicati con metodo e quantità corretti, scegliere prodotti efficaci contro il parassita bersaglio, ma meno tossici per le api, e con brevi periodi di attività residua, riduce gli effetti negativi sulle api e può rivelarsi una strategia vantaggiosa.

Anche per quanto riguarda le applicazioni di insetticidi spray si possono adottare alcune misure al fine di proteggere le colonie di api. In generale, bisognerebbe evitare di spruzzare prodotti quando c’è vento e, soprattutto, gli spray non devono essere applicati controvento rispetto ai luoghi delle colonie. L'esposizione alla deriva delle sostanze nebulizzate può essere eliminata spostando temporaneamente le colonie dalle aree da trattare. Se invece le colonie non possono essere trasferite, può essere utile impedire alle api di lasciare la colonia, mettendo sull’alveare una copertura ben ventilata durante i normali periodi di foraggiamento.
Quando è necessario eseguire applicazioni di fitofarmaci mentre sono presenti gli impollinatori, è importante che il coltivatore e l'apicoltore comunichino tra di loro sulle attività previste e le opzioni disponibili.
 

NUMERO DI COLONIE E SPAZIO

Quando si utilizzano le api da miele, è importante fornire un numero adeguato di colonie per area e posizionarle nel campo, in modo da massimizzare l'attività di impollinazione nella coltura.

Colture diverse richiedono un diverso numero di api a seconda dei tipi di fiori che producono e di come viene diffuso il polline. I cetrioli, ad esempio, hanno fiori maschili e femminili separati e il polline non viene trasportato dal vento. Per i cetrioli dovrebbe essere presente una media di 5 alveari per Ha. Per il melone, si consiglia da 2 a 12 alveari per Ha, con una media di 6. La raccomandazione per le piantagioni di zucca e anguria è di circa 2.5 alveare per Ha.

Posizione e orientamento degli alveari sono molto importanti: quando lasciano l’alveare, le api volano seguendo uno schema lineare, per questo dovrebbero essere disposti intorno al perimetro del campo in gruppi di tre. Le colonie messe sottovento alla coltivazione da impollinare hanno maggiori probabilità di alimentarsi e impollinare, perchè attratti dal profumo dei fiori. Al contrario, se le api vengono poste sopravento, potrebbero essere più attratte da altre fonti di cibo (come ad esempio i fiori selvatici).
 

ATTIVITÀ DELLE API

L’impollinazione delle api varia in base alla stagione, all’attività riproduttiva della colonia e alle sue dimensioni. Generalmente, l’attività delle api è minore a inizio stagione, per poi aumentare progressivamente. Per questa ragione, per impollinare adeguatamente un raccolto nel periodo iniziale, potrebbero servire più colonie. Le larve di api in via di sviluppo hanno bisogno di molto polline, quindi le colonie che si riproducono attivamente trascorreranno più tempo a cercare cibo e a impollinare. Inoltre, le colonie più grandi foraggiano più di quelle più piccole. Una grande colonia impollina più efficacemente di tre piccole colonie, anche se il numero totale di api è lo stesso.

 

ACCORDI CON GLI APICOLTORI

Quando viene stipulato un contratto con un apicoltore per i servizi di impollinazione, i coltivatori dovrebbero essere molto precisi su tutta una serie di requisiti, che gli consentano di assicurarsi un'impollinazione adeguata. Alcuni requisiti riguardano la data e durata di collocamento della colonia, numero e forza (attività) delle colonie, il posizionamento e scambio di informazione sull’applicazione e tipologia di fitofarmaci impiegati.

Comprendere i processi coinvolti nell'impollinazione, le esigenze degli impollinatori e le esigenze della coltura è la chiave per avere un’impollinazione di successo e la produzione di frutti.
 

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